Davvero la musica classica è noiosa, senza emozione e "cosa da vecchi"?
Davvero per assistere ad un concerto si deve stare impietriti su una sedia al buio, facendo attenzione addirittura a respirare?
"Ri-Creare: forme, confini, forme"... e il XXIV FVG International Music Meeting propone uno spazio dedicato ai più piccoli per portarli al piacere di scoprire e divertirsi proprio con quella musica classica spesso considerata di altri tempi e generazioni.
Un biglietto dal passato...
"Ciao, io sono Ludwig, un bambino come te, con un grande amore per la musica, tante paure e un grande sogno: scrivere una musica potente, perchè tutti gli uomini possano sentire questa gioia, come un'esplosione nel petto e si abbraccino fra loro sentendosi tutti fratelli, sotto un unico cielo... che bello sarebbe!"
Da qui un mini concerto del Quartetto Mignon con i temi della Sinfonia n.9 e un laboratorio grafico per la costruzione di un cartone animato sullo stesso Beethoven.
Beethoven è un bambino timido, solitario e introverso; la musica lo occupa tutta la giornata, si esercita alla tastiera per perfezionare la sua tecnica, cosa che lo porterà a diventare uno dei più grandi virtuosi del suo tempo.
All’età di nove anni Beethoven incontra ottimo insegnante che gli dà lezioni di composizione. Il suo maestro si accorge subito delle capacità eccezionali del suo allievo.
Nel 1787, durante una breve visita a Vienna, Beethoven conosce Mozart: questi dopo averlo sentito suonare gli predice un brillante futuro.
Nel 1792 si trasferisce a Vienna, dove viene bene accolto nei grandi palazzi ed è molto applaudito come pianista e come compositore.
Ma nel 1796 ecco i primi segnali di qualcosa che rende la vita di Beethoven più buia: una malattia incurabile dell’orecchio che gli causa dolore e la perdita dell’udito, cosa terribile per un musicista. Egli è costretto ad abbandonare la carriera di pianista per dedicarsi esclusivamente alla composizione.
Questa malattia mette a dura prova il suo carattere: soffre, ma è deciso anche a combattere il destino, sperando di trovare «almeno un giorno di pura gioia».
Si allontana sempre più dalla vita pubblica, dai concerti e dalle serate in società e si rifugia nella campagna che ama.
Forse lì scrive la Nona Sinfonia: un successo strepitoso. Questo brano contiene l’esecuzione strumentale e vocale dell’Inno alla gioia del poeta Friedrich Schiller. Il testo esorta l’umanità a procedere lieta nel suo cammino. La gioia è il sentimento che ci aiuta a superare le difficoltà della vita e ci porta verso un mondo migliore e più solidale. Per il messaggio di profonda umanità e di speranza, l’Inno alla gioia è stato scelto come inno ufficiale dell’Europa.
Ludwig van Beethoven muore a Vienna il 26 marzo 1827. I funerali si svolgono tre giorni dopo, il 29. Quel giorno le scuole vengono chiuse in segno di lutto e 20.000 persone accompagnano al cimitero la salma, che viene seppellita con tutti gli onori.
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