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PRESENTAZIONE UNDICESIMA RASSEGNA CONCERTISTICA INTERNAZIONALE
"I CONCERTI A PALAZZO"
 
E’ la Musica a dover essere protagonista. Mi piace pensare ad essa come a una scienza delle emozioni (G.Gershwin). Credo nella sua capacità formativa ed educativa, veicolo di aggregazione e sviluppo sociale, ad ogni livello, ad ogni età.
Eppure troppo spesso si evincono tristi segni di disinteresse, si avverte l’incapacità di comprendere l’importanza del patrimonio rappresentato dalla cultura musicale. Non è soltanto una questione di risorse finanziarie ma forse, più in generale, di una pressoché totale assenza di appoggio da parte di chi dovrebbe supportarla e aiutare a promuoverla, o della sua apparente inutilità: essa non alimenta interessi puramente economici, non "muove" capitali, o ancora di un generale decadimento della cultura, che ha fatto sì che la maggioranza delle nuove generazioni non solo ne ignori generalmente l'esistenza, ma non ne comprenda nemmeno il senso, sentendola troppo lontana dal proprio vissuto. Oggi siamo forse sommersi dagli sprechi e dall'ipocrisia. Come se la ricchezza interiore fosse meno importante di quella materiale, come se i giovani non avessero più diritto di esprimere il bisogno di rinnovarsi e scoprirsi attraverso l’arte. La musica diventa sempre più come una pianta trascurata, che rischia di non dare più frutti né fiori, che rischia di appassire nell'appiattimento generale e nella mancanza di stimoli, in uno scenario dove orchestre, rassegne, stagioni, festival, attività formative, pedagogiche, educative, sopravvivono nella più assoluta incertezza e precarietà, a vantaggio di una realtà distorta che allontana sempre più le persone dai bisogni profondi, dal nutrimento che la cultura dona, quando la si coltiva e la si rispetta. E forse il fatto di ricominciare a credere che sia ancora possibile agire, in prima persona, innaffiando quotidianamente questo valore inestimabile, dipende anche da noi. La sfida oggi è saper dire e dare qualcosa di più, che richiede impegno, sacrificio, dedizione e capacità di comunicare con immediatezza significati e valori nuovi accanto a quelli tradizionali. E’ un lavoro di squadra dove ciascuno contribuisce a consolidare o aggiungere nuove maglie, sempre più di qualità, alla rete di richieste che crescono in maniera esponenziale. Un lavoro che spesso manca, posto in secondo piano rispetto a logiche di potere e interessi.
Eppure il coraggio di sperimentare cose nuove è lo spirito che spinge l’Associazione Ensemble Serenissima, da sempre convinta che le attività culturali possano rappresentare una risorsa anche per il territorio, a immaginare sempre nuovi traguardi e a cercare di raggiungerli con tutta la determinazione di cui è capace. Ed anche la Rassegna Internazionale I Concerti a Palazzo, giunta ormai alla sua undicesima edizione, vuole muoversi in questa direzione; vuole ritagliare uno spazio: spazio per incuriosire, che possa incentivare la fruizione della musica, spazio per promuovere e offrire un palco internazionale, come trampolino di lancio, a giovani e promettenti interpreti, spazio per continuare a credere.
La difficoltà vera è quella di riuscire a costruire un cartellone eterogeneo in cui riuscire a raccontare qualcosa in pochi concerti, portando il pubblico per mano in un viaggio che ha una sua direzione e una sua anima. Ed ecco allora che, in 6 concerti, abbiamo cercato di porre l’accento sulla musica da camera, per i giovani musicisti un’occasione di incontro e confronto artistico-professionale, ma non solo, anche un’occasione per esprimere la propria creatività e la propria professionalità, riscoprendo la passione di leggere su uno stesso leggio, di interpretare una stessa nota, di emozionarsi insieme in una stessa interpretazione.
È dovuto un profondo ringraziamento alle Istituzioni, al Conservatorio G.Tartini di Trieste e alla Scuola di Musica di Capodistria, che con la loro collaborazione dimostrano di credere in uno stesso progetto, agli Enti privati, che con il loro sensibile aiuto, contribuiscono a darci motivazioni per continuare nel nostro lavoro, al pubblico e a tutti coloro che, con la propria presenza, ci sostengono e ci incoraggiano a proseguire oltre gli ostacoli e le difficoltà, e ai giovani interpreti che sono l'anima di questa Rassegna. A loro il mio invito di saper rendere unica la loro Musica con dedizione, entusiasmo, passione e umiltà e di non smettere mai di emozionarsi ed emozionare attraverso il suono. Seppure in questa società la musica sembri ancora confinata in una torre d'avorio, non possiamo che essere sempre più convinti che laddove c’è Musica, c’è colore, collaborazione, corresponsabilità, dialogo e rispetto: c'è vita.